Neopaganesimo. Perché gli dei sono tornati - Francesco Dimitri

Questo breve saggio di  Francesco Dimitri - preciso e avvincente - ci fa conoscere il Neopaganesimo, cioè un movimento culturale (piuttosto che una religione vera e propria) che prevede la riscoperta delle antiche divinità.

Il Neopaganesimo racchiude innumerevoli correnti di pensiero, ma naturalmente tutte hanno qualche punto in comune. Uno dei più importanti è il fatto di contrapporsi alle religioni monoteiste, che hanno messo al centro del loro credo un solo dio (maschio), portando una serie di conseguenze: in primo luogo è stata negata l'esistenza di tutte le altre divinità. In secondo luogo è stata tolta dal Pantheon la parte femminile. In tutte le religioni cosiddette pagane, invece, era presente sempre una controparte femminile: Iside e Osiride, Zeus e Giunone, Giove ed Era, Freyr e Freya ecc.
Ora, non è che i Neopagani credano effettivamente a Iside e Giunone, o perlomeno non tutti. Il concetto importante è credere in due principi complementari che danno inizio alla vita. Questa "forza" - che può essere considerata più o meno divina - è il motore del mondo.

Per giungere a queste conclusioni, Dimitri ci porta alla scoperta di alcune correnti significative del Neopaganesimo. La prima, certamente la più famosa, è la Wicca.
Agli albori della Wicca Dimitri colloca Aleister Crowley, un occultista che col suo comportamento anticonvenzionale si meritò una certa fama nella sua epoca (1875-1947). Fu lui a dare il la ad una nuova "religione magica", in cui prendevano posto gli antichi dei.
Ma il vero "papà" della Wicca è Gerald Gardner: nel suo libro Withcraft Today
affermava di essere in contatto congli ultimi praticanti di questa religione, i quali "chiamavano se stessi i Wica, la gente saggia"
Dimitri è molto obiettivo e chiarisce subito che l'esistenza di questa antica congrega religiosa è un'invenzione di Gardner. L'importante, comunque, è che Gardner diede inizio al movimento Wicca vero e proprio, originandone miti e storia, simboli e invenzioni. Perché è proprio questo il punto cruciale del Neopaganesimo: la cosa più importante è il simbolo, usato per rappresentare qualcosa di profondo in cui credere. Non si adora il simbolo in sè per sè, quanto più il concetto che rappresenta (se accendo una candela per un rito, più che l'oggetto candela sto omaggiando la luce solare che essa rappresenta).

Questo concetto ha portato alla creazione di correnti Neopagane che portano all'estremo la "relatività" dei simboli che si possono scegliere. I Discordiani, per esempio, si definiscono adoratori di Eris, cioè il Caos che governa il mondo. La "rivelazione" di Eris avvenne in un campo da bowling, tramite una pergamena portata da un grosso scimpanzé. E' chiaro che qui l'intento è parodistico: si fa il verso alle religioni "istituzionali", inventando una mitologia strampalata adatta ad un mondo governato dal Caos.

La relatività dei simboli, comunque, ha anche portato alla nascita dei Wiccan eclettici, cioè i membri o simpatizzanti della Wicca che non operano in congreghe, ma da soli, scegliendosi i propri simboli e i propri riti. Dimitri afferma:
Il segreto del successo della Wicca è tutto qui, nella sua capacità di riunire professori universitari e idraulici, scrittori di fantasy e occultisti, psicologi e giocatori di ruolo, dando a ciascuno gli strumenti per costruirsi la propria religione.
L'ultimo capitolo è dedicato all'intervista di una Wiccan romana, davvero interessante per chi vuole saperne di più su questa corrente di pensiero.
Concludo con un'affermazione sugli Dei, tratta dall'intervista:
Sono dei simboli che noi coscientemente scegliamo. Alcun pagani hanno la sensazione che in realtà il Divino possa comunque essere ricondotto a una o due entità, che a livello superiore sono una cosa sola. Il Dio e la Dea sono comunque "Divino", per cui lo puoi vedere come uno, anche se sono due.

Commenti

E' bello scoprire come si evolve la logica del divino, con il concetto di dualità complementare, riscontrabile in ogni manifestazione del Creato, che sempre più si fa strada nella nostra coscienza. Per quanto variegato, il nostro panorama di culture, ciascuna con il proprio credo, tende ad amalgamarsi in un unico vertice, che le riunisce nella sostanza, e che appunto è riconducibile ad un misterioso codice binario. Dr. Peter & Mr. Hook ne sanno qualcosa... ;-) Davvero intrigante, questa sfumatura di colore. Buona giornata.
Veggie ha detto…
E' bello avere la possibilità di leggere qualcosa che è così estraneo dalla mia mentalità: dà modo di allargare le proprie vedute...
Pippicalzelunghe ha detto…
Cuccuruccucù...prova prova prova...Dolce Vele,è da molto che non ti scrivo e come tu sai non ho molta domestichezza con questa scatola magica...ma ti seguo sempre con molto interesse i libri che commenti e gli argomenti sono piacevoli. Confesso però che l'ultimo Neopaganesimo tratta argomenti religiosi molto molto impegnativi ed io in questo momento non ho la forza mentale di leggere,tantomeno cose così ALTE...sono sfinita, questa lunga malattia non mi da tregua ma... prima poi finirà e allora farò un grande girotondo con tutti voi raccontisti meraravigliosi!!!Vele grazie per colorare la vita!!!PS salutami tanto Rosmarino
Alfa ha detto…
Io resto abbastanza perplesso di fronte al neopaganesimo. Tanto più che alcuni dei personaggi citati, come Aleister Crowley, si sono mossi in un'ambiguità oscura, ai limiti della legalità.
Vele Ivy ha detto…
@Doc: è vero, alla fine la cosa interessante è l'aspetto duplice della divinità, che poi è il tema comune a tutto il Neopaganesimo!

@Veggie: verissimo! E' una lettura davvero affascinante!

@Pippi: ciao Pippi, sono contenta che sei tornata! Tranquilla, non è una lettura "alta", ma al contrario è molto scorrevole da leggere! Un abbraccio :-)

@Alfa: in effetti occorre distinguere tra Neopaganesimo e Occultismo. A volte la linea è davvero sottile...
Pupottina ha detto…
molto interessante questo saggio su un argomento così particolare ed affascinante.
grazie di averne parlato
Vele Ivy ha detto…
Grazie a te, sono contenta che ti l'abbia trovato interessante!

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