Twin Peaks di David Lynch e Marc Frost

Twin Peaks, di David Lynch e Marc Frost, è una serie cult uscita negli anni '90 (tra il 1990 e il 1991).
E' divisa in due stagioni, la prima di 8 puntate e la seconda di 22.
Io all'epoca ero una bambina e pertanto non la seguii, ma da grande ho voluto recuperare questa serie diventata famosa per aver rivoluzionato il modo di concepire il mondo dei telefilm.

La celeberrima e geniale sigla dell'italo-americano Angelo Badalamenti ci trascina nel mondo di Twin Peaks, isolata cittadina americana al confine col Canada, immersa nei boschi.
Qui viene trovato il cadavere della diciassettenne Laura Palmer e fin da subito Lynch, con le sue inquadrature studiatissime e dense di significato, ci fa capire che non si tratta di un "semplice" omicidio di periferia. C'è qualcosa di più a Twin Peaks, un segreto, una strana e inquietante rete di bugie e maledizioni ultraterrene che condanna gli abitanti del posto.

A far luce sul mistero arriverà l'agente FBI Dale Cooper.

L'agente Cooper, in poche puntate, è entrato nel mio personale Olimpo dei personaggi più amati dei telefilm (scavalcando mostri per me sacri come Meghan di Felicity o Chandler di Friends).

Come definire Cooper? E' innanzitutto un entusiasta, non si stanca mai di assaporare con infantile allegria le torte alla ciliegia e il caffè nero del bar di Norma, per non parlare degli elogi sulla bellezza di Twin Peaks, sulla fauna e sulla flora; è sempre gentile e rispettoso con tutti, ed è un eccentrico. I suoi metodi di investigazione, infatti, si basano soprattutto sull'interpretazione di visioni e sogni (bizzarri e inquietanti come solo Lynch sa renderli), sulla fiducia nei "segni" lasciati da entità superiori e sul "metodo tibetano" della pietra e della bottiglia (chi ha già visto la serie capirà il riferimento!). E l'attore che lo interpreta, Kyle MacLachlan, è veramente perfetto per il ruolo. Del resto, Lynch aveva già collaborato con lui in Dune e Velluto Blu e si è ispirato proprio ad alcune sue caratteristiche personali per creare il protagonista della serie.

Tutti gli altri personaggi, comunque, sono delineati in modo eccellente.


Non fermatevi mai, e dico mai, alla prima impressione: chi sembra una vittima può rivelarsi carnefice e viceversa. Ogni personaggio ha i suoi segreti e i suoi tratti peculiari che lo rendono irresistibile.
Il personaggio di Laura Palmer, poi, è forse il più controverso. Chi era veramente? Reginetta di bellezza, figlia amatissima, vittima, ma anche cocainomane e perversa, oppressa dai suoi oscuri segreti... sono proprio i particolari che emergono su di lei a rendere il mistero della sua morte sempre più fitto e intricato.

Da come vi ho parlato finora di Twin Peaks, potete intuire il mio entusiasmo (pari a quello dell'agente Cooper) nel seguire la serie. Il problema è che, purtroppo, la storia non mantiene le sue caratteristiche uniche fino alla fine e ciò è dovuto soprattutto alle pressioni della rete ABC, che costrinse Lynch a svelare prematuramente l'identità dell'assassino di Laura Palmer. 
Laura
Lynch commentò la scelta così:  
«È un'assurdità che questo sia potuto succedere. [...] C'era spazio per tantissimi altri misteri. Ma quel mistero era sacro, teneva in piedi tutti gli altri. Era l'albero e gli altri erano i rami. È, come ho detto, una tristezza».
Dopo che l'assassino viene svelato (puntata 9 della seconda stagione) Lynch perde interesse per la serie, e si vede. Rimangono spunti interessanti come per esempio quello della Loggia Nera e della Loggia Bianca, ma il "mistero sacro" che teneva unita le fila manca a tutti, soprattutto allo spettatore.
Questa seconda stagione è imperfetta e poco compatta, infatti dopo la nona puntata si perde l'unità narrativa.

Una cosa in particolare che non ho apprezzato è l'entrata in scena del personaggio di Annie, ragazzetta del tutto priva delle sfumature che contraddistinguono gli altri personaggi. Si capisce dalla prima apparizione che svolgerà il ruolo di "fanciulla da salvare" da parte di Cooper e questo mi è dispiaciuto, perché fino a quel momento nessun personaggio era stato prevedibile.
Oltre a ciò, Annie interrompe bruscamente l'intrigante unserolved sexual tension tra l'agente Cooper e Audrey Horn, quest'ultima una delle personalità più complesse e affascinanti della serie.

Audrey & Cooper
Lynch voleva sviluppare la storia tra Cooper e Audrey, ma l'attore Kyle MacLachlan - e soprattutto la fidanzata dell'epoca Lara Flynn Boyle, anch'essa membro del cast - si opposero.
Ho trovato un post molto carino di una fan italiana di Audrey Horne, QUI: vi consiglio di leggerlo per capire quanto è affascinante questo personaggio, se ancora non lo conoscete. Ha dato anche il nome a una rock band!
Mitica Audrey!!
In sostanza, io avrei preferito che la serie si concludesse alla puntata 9.
Invece prosegue fino alla 22.
Il finale è coinvolgente, fa venire il cuore in gola, in una parola lo definirei "terrificante"! Infatti mi ha shockata e mi ha impedito di dormire bene per più di una notte... ammetto che ormai, per come si erano messe le cose, quella poteva essere l'unica conclusione possibile per salvare la storia, mantenendo l'alto tasso di adrenalina e di onirismo disturbante tipici di Lynch.
Però... che pugno nello stomaco!

Nonostante le mie perplessità del dopo-svelamento-assassino-Laura-Palmer, la serie rimane un autentico capolavoro. Secondo me è imprescindibile per ogni amante dei telefilm! Tutto ciò che è venuto dopo porta l'impronta di questo serial cult.

Se volete immergervi anche voi nel mondo di Twin Peaks, ecco dove poter trovare le due serie:

Twin Peaks, serie 1
Twin Peaks, serie 2

Commenti

Ciao, ho ringraziato il tuo blog nel seguente post:
http://scriveremipiace.blogspot.it/2014/01/tag-thank-you.html
Gabe ha detto…
ricordo bene questa serie,l'ho seguita con interesse,ma l'avevo rimossa,grazie
un bacio Vele Ivy
Maria D'Asaro ha detto…
Non credo di aver visto la serie ... ma la tua recensione è davvero eccellente!
Cara Vele: scrivi in modo davvero talentuoso. In modo piano, scorrevole e ricco di sostanza e armonia.
max ha detto…
Ivy manco da un pò tra i bloggher ma leggerti per me è sempre un massaggio per gli occhi!
Veggie ha detto…
Non conoscevo questa serie... io non sono tantissimo per i telefilm, salvo rare eccezioni, però leggendo la tua recensione mi è balzata all'occhio "Laura Palmer"... che è anche il titolo di una canzone dei Bastille che mi piace moltissimo... Quindi ho letto tutto il resto della recensione con molto interesse, cercando di trovare punti di contatto tra le 2 cose... Grazie per averla condivisa!!...
Vele Ivy ha detto…
@Alessia: grazie mille!!

@Gabe: ormai ha un po' di annetti, ma rimane sempre bellissima!

@Mari: grazie, troppo buona!

@Max: ciao Max, bentornato!!

@Veggie: questo telefilm ha influenzato tantissimo sia il mondo del cinema/tv sia della musica! Ti consiglio di recuperarla, merita!!
Veronica ha detto…
Inquietante, terrificante...hai ragione. La cosa che mi colpisce di Twin peaks è, come tu stessa sottolinei, l'attenzione all'inquadratura. Ogni frase, ogni taglio, ogni particolare dell'immagine sono così densi di significato che tutto appare inquietante, ogni singolo dettaglio. Questo fa di Twin Peaks una delle serie più "pesanti" - in senso buono eh! - e complesse da seguire di sempre! Dovrei rivederla come si deve :).
Vele Ivy ha detto…
E' vero! Anche i dettagli più minuscoli acquisiscono un senso misterioso e inquietante, è la particolarità di questo telefilm!

Post popolari in questo blog

La Sirenetta di Andersen: finale e messaggi originali

Cappuccetto rosso: versione originale e trasformazioni della storia

Scopri i segreti di Iside, Dea dell'amore e della magia